lunedì 14 novembre 2011

SENZA VELI SAPEVO DI PIOGGIA-RUGGINE-COLPEVOLE E' LA NOTTE-CUORE DI CANE-INVERNO-AUGURARE-POST SCRIPTUM-

Mercoledì, 13 Gennaio 2010



Sapevo di pioggia e di vento sulle labbra
disegnate da un pallido segno di cicatrice
e di ferite aperte sapeva la mia bocca,
nel frapporsi la lingua si spogliava di parole
per mostrare godimento in quel dolore
atteso, malinteso, temuto, strappato.
Senza veli coprivo l'anima sempre esposta
amaliata e gracile, come sposa abbandonata.
Fors'anche il giusto divenne errore
sotto un cielo ingrato, infedele, ingiusto
non volli lavarmi mai del peccaminoso gesto
perchè fu quello che più amai ed ancora
spudorata pretende l'ironica sorte, giustizia.

Micol©poesia




 

Sabato, 02 Gennaio 2010
 
 
Ruggine ingrippa le mie parole.
Meccanismi ossidati
esposti alle intemperie emozionali.
Incoerente, friabile fenomeno di corrosione
in su il labiale che si sgretola
sull'emissione del fiato.

Reazione complessa, processo
deteriorante complice il tempo.
Danno strutturale fin dove
le particelle salivari hanno umettato
sillabe, di ferro abbattuto,
per divellere cancelli.

Micol


Lunedì, 28 Dicembre 2009



Colpevole è la notte che m'accende d'illusione.
Asperge cospicuità, cospira tenace,
esige costernazione, onerosa porge il conto
in intrattabile patteggiamento.
Coercisa nell'angolo dal fabbricante di chiavi,
posso vedere da qui
il giardino recintato d'edera e filo spinato.


Micol

Domenica, 27 Dicembre 2009



Nuvole senza cielo dirottano un corpo mobile
sollevato d'arti sempre aperti
in bellezza d'abbraccio.
Sarebbe forse stato più lieve
circumnavigare in quel tempo
fra decollo e ritorno e lasciare che la scia
tracciasse la rotta che invece si dissolse
nel grigio piombo specchiato di pozzanghera
odorosa di piscio e umori bastardi
e sono stata io
ad incoraggiare l'errare randagio
di un cuore di cane senza padrone.

Micol©Poesia

Lunedì, 21 Dicembre 2009



Liquidi ricami s'allargano
lungo lastre di vetro battute
da proiettili di ghiaccio.
E' frastuono improvviso a svegliarmi
tra il tetto e il letto
che nel mezzo mi tengono distesa.
Inverno che avanza
sulle mani gelide di unghie blu,
sopra la tempesta
le grida del mio ventre
sordo al mondo.

Micol

Lunedì, 21 Dicembre 2009
Guardare al di là della frontiera,
seguire l'esitazione del ciglio
che intrepido raccoglie
il riflesso del bacio
nascosto dietro la lente.
Non appare nè scompare,
rimane statico come acuto infinito
che spacca vetri ma mai montagne.
Allontanare, per un giorno la mano
che copre la vista, e augurarsi
 
- augurare-
che ogni cosa sia dentro e fuori
candore e soffice neve. Mic




Lunedì, 21 Dicembre 2009



Pop corn e saliva sulle dita,
scarpe da tennis slacciate
un jeans sbiadito e forse
il mio sguardo appesantito
si sente un pò bambino
sul lampadario che dondola
sull'illusione aerea
che è  falce rovesciata
da far credere ad un sorriso
appeso dalla Via Lattea
e delle gonne sollevate dal vento.
Non pensarci su!
Non pensarci più era arrivato
a metà quel film quando
mi hanno chiamata per andar via.
Non è stata colpa tua
sono io che ho perso gli occhiali
e non ho letto più tra gli spazi
bianchi delle tue parole
dentro quei Ti Amo a tempo
di Post Scriptum.

Micol




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