Il silenzio ha tarpato le ali alla Presenza,
Musa che mi penetrava di Luce ed Elegia.
Rimangono poche parole, cerchi concentrici
sullo specchio di Lago. Effetto di un sasso
lanciato nel profondo del mio abisso.
Effetto dato Dalla Nobile Mano ritratta,
schiena voltata di cammino a ritroso.
~
Rinnegare il mio volto, la mia voce,
quelle nostre parole - parole nostre...
l'indifferenza ha liberato la tasca dal peso
e vai indossando abiti nuovi da raccontare,
asole e cerniere da liberare e abbottonare,
fra sfrontati innamoramenti e fuochi fatui
di parole sempre uguali di poeta per caso.
Micol
La mia Musa, la mia Arte
tutto quanto sprecato.
Andato.
Barattoli di colori senza più vita
colori amorfi essicati dal tempo
e dalla mia noncuranza
Portranno gli arcobaleni perdonare
per averli lasciati perire?
Pigmenti inariditi come deserto.
La mia Arte
la mai povera Arte
Figlia di ore creative
ora muore di sete.
Disidratato è il percepire,
anestetizzata la Poesia
soffocata da un vento di levante
che toglie il respiro, indebolisce la volontà.
Mentre tutto intorno a me pare svanire:
io muoio, sfocato ritratto
dissolvenza sopra tela bianca
d'accecante sole
Micol
Il mio linguaggio è semplice
per chi ha voglia di ascoltare
- "buone nuove!! " -
grida il garzone in strada
annunciando la notizia
Ho gesti semplici,
per chi vuole guardare,
non confondere l'incrocio
e scegli la giusta strada
e vai là dove sai di trovare
ciò che cerchi su quel che di me
ho fatto innesto
Micol
per chi ha voglia di ascoltare
- "buone nuove!! " -
grida il garzone in strada
annunciando la notizia
Ho gesti semplici,
per chi vuole guardare,
non confondere l'incrocio
e scegli la giusta strada
e vai là dove sai di trovare
ciò che cerchi su quel che di me
ho fatto innesto
Micol
Je sens la tristesse
des pétales blancs
dans le vase transparent
sans l'eau qu'il fait limpide
la réflet du matin.
Micòl
Il fumo brucia in gola, falò di parole.
Serratura in doppia mandata
fuori di qui vive la bellezza.
Verità nascoste in seno alla debolezza
incartano nostalgia nel buio della stanza
come candele consumate nell'attesa della luce
io mi spengo in questo silenzio avaro di Te.
Micol
Oggi è un buon giorno per ritornare
ad aprire sipari sulla polvere del mondo
filtrare luce ferendo gli occhi
scostare quel tanto che dice parole
righe di pulviscolo come cerniere scese sulla pelle
e vibra suono emesso dalle corde tese dei capelli
allacci d'abbracci stretti da nastri trasparenti
da capo e coda nati per esser sciolti
da mani incorporee.
Vibra l'ala, il fiato e la carne sul bacio nascosto
dietro la finestra, quel vetro sirena con potere
d'incanto, col canto d'amore e morte che
mi richiama sui vapori densi che infestano
la ragione succube d'oblio senza fine.
Tremo di pena mio Nessuno.
Cammino su petali di vetro che separava
io Penelope scalza.
Micol©poesia
Si confusero le parole, s'ingarbugliarono sul filo allentato,
non avevo capito, oppure si, il volo che presero le bolle di sapone
sopra il parco dei divertimenti. Ero una giovane donna triste,
sono oggi la pazienza della madre che guarda al figlio
il piede che cresce
e diventi grande un giorno sull'altro sempre di più cresci
senza andare mai via
e irraggiungibile diventi dall'acuto che esala fino alla fine
l'aria che riempiva polmoni il mio requiem.
Parole non premeditate, isteria di una gelosia,
divenni mare in tempesta e spaventai ogni illusione
il mio sguardo senza luce si stende sulla sabbia, riemerge dalla battigia
impregnata d'onda e riflessi color bottiglia, distesa grigia orfana
di calchi di piedi nudi che più incrociarono la stessa via,
i tuoi, i miei.
Micol©Poesia
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