lunedì 14 novembre 2011

PIANOFORTE


Labbra rosse,

spudorato colore
 su gradazione di grigi a sfumare

e un volto di sensi sotto un foulard di voile noire.

Fiori screziati sfidano il riparo dalla pioggia

dentro lo scandire pesante e liquido

di  note che cadono  da un cielo-pianoforte.

La sua coda è agile,

somiglia ai capelli
 di una donna innamorata

in corsa lontano dal dolore.


Sopra il nastro d’asfalto nero e avorio

si rincorrono dita e sguardo sullo spartito,

non più preludio
 di una melodia

ora picchia delirante
 tacchi lucidi di lacrime.

Micol

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