lunedì 14 novembre 2011

MI HANNO RECENSITO-AUTO_REGGENTE-CON LE DITA SEGNI IL SOSPIRO-PUGNI DI STELLE-OVUNQUE FUORI DAL MONDO-CORDE D'ARPA-ADESSO-

Martedì, 19 Maggio 2009
Recensione di Pier Francesco Maiuri in arte Pecco.

(Tratto dal sito www.millestorie.it
Forum dedicato alle SCELTE DELLA REDAZIONE
Avvenuto il
 19 Nov 2006 :  14:08:58)

"Oggi Vi parlerò di un'autrice che conoscete tutti molto bene.

Personalmente apprezzo molto le sue prose, ricche di sentimento e mai di sentimentalismo, emozionanti e vibranti.

Ma oggi voglio analizzare le sue poesie. Il titolo del mio topic (in cui ho immesso allitterazione, anafora, paronomasia e una sorta di ossimoro) è emblematico. Gli scritti di Micol sono ricchi di figure retoriche pure essendo, al tempo stesso, privi di retorica. Sono sempre delle piccole chicche, espresse in forma raffinata, mai urlata, anzi, spesso ermetica o simbolista, eppure dal grande valore comunicativo. Una scrittura che si abbina molto bene alla figuratività (non a caso Micol è pittrice), forse perché l'immagine riesce a compendiare la "patina" eterea.

Vado a fare degli esempi:


PIANOFORTE


Labbra rosse, spudorato colore

su gradazione di grigi a sfumare

e un volto di sensi, sotto un foulard di voile noire.

Fiori screziati, sfidano il riparo dalla pioggia

dentro lo scandire pesante e liquido

di drammatiche note che scendono giù

da un cielo-pianoforte.

La sua coda è agile, sembrano capelli

di donna innamorata in corsa lontano dal dolore.

Sopra il nastro d'asfalto nero e avorio

si rincorrono dita

e sguardo sullo spartito, non più preludio

di una musica che picchia delirante

tacchi lucidi di lacrime.



In questa poesia innanzitutto c'è una grande attenzione all'uso del colore (si evince che l'autrice è anche pittrice): molto bello, a questo proposito il chiasmo iniziale (labbra rosse, spudorato colore). I grigi che sfumano danno l'idea di una metafora-allegoria: probabilmente al contempo è qualcos'altro che sfuma nella vita della donna. Il "volto di sensi" è un'immagine poetica che al suo interno contiene anche un accenno di metonimia/sineddoche. Il doppio, anzi, triplo francesismo successivo conferisce ulteriore raffinatezza alla descrizione. La virgola dopo "screziati" ferma l'immagine su quei fiori; in grammatica tra soggetto e verbo, se consecutivi, non dovrebbe esservi punteggiatura, ma l'espediente poetico riesce ad evidenziare il ruolo dei fiori: dopo la pausa nella lettura, infatti, lo "spiccano"... spicca ancora di più. C'è poi un'altra metafora-allegoria. quella della pioggia, chiamata sia col suo nome, sia con la locuzione più volutamente incisiva: "scandire pesante e liquido". Molto riuscito anche l'accostamento tra la coda del pianoforte e quella della donna innamorata in corsa lontano dal dolore. Gli ultimi cinque versi fano da degno corollario all'intera poesia: di nuovo l'accostamento tra la musica del pianoforte e quella dell'amore, di nuovo l'insistenza dolorosa che se da una parte arriva arriva al delirio, dall'altra, parallelamente e quasi simmetricamente, arriva alle lacrime che chiudono la composizione.



VENDEMMIA

Mani vuote attendono vendemmia
tra gli aggrovigliati tralci
dei nostri sospirati abbracci,
l'orma affonda, passaggio su zolle settembrine,
nel terreno pregno da diluvi d'incessante cielo.

Scalzata dai sandali correrò verso un solo tramonto,
sotto pergolati mesti del perduto frutto
ad ammostare con piedi vivaci liquido rubino
sollevando la gonna sopra lo specchio dei tuoi occhi.

Fermenterà il tempo dell'attesa
sulle stagioni che spogliano la vite
per accogliere, dentro letto di cristallo,
quel che fra le labbra serravo bruno acino
e mi offrirai dalle tue, calice colmo di dolce vino.




ENCAUSTO

Nella dinamica esistenziale
dell'alchimia emozionale
l'empatica rivelazione
di émpito tracima

diluirò psicogenesi dentro fusa cera
e nell'intrinseco calore trasfigurerò
rimembranza su immortale encausto.




DELL'ADDIO IGNARI

Mi allungo ombra verticale
a segnare meridiane d'argilla
sorretta da colonna di vertebre
e incoscienza.

Sull'abaco della memoria
conterò le orme circolari
dei miei sorrisi nel sonno
e dell'addio ignari.

Io dolcemente li generai
affidandoli all'oblio
perché fossero cullati
in grembo a Cassiopea.




UN SENSO (presa in prestito altrove, n.d.r.)


Quando la maturazione delle coincidenze
passerà il turno alla probabilità di riuscita
dell'azzardato gioco,
incontrerò i tuoi occhi complici
sorridere increduli dentro ai miei
e gusterò le tue vive parole,
agrumi sanguigni, per deliziarmi.

Solo allora potrò dare un senso
all'assenza e al pianto che si allarga
tra verde feltro e semi rossi e neri
da una mano bara lanciati
in questa assurda partita
delle contraddizioni. 



Qui i sogni e/o la speranza nel futuro colorano una realtà incolore, o aiutano a sopportare quei colori troppo accesi (il rosso e il nero) o spiazzanti (il verde feltro) facendo auspicare che vi sia una "provvidenza" nella tortuosità del cammino, così irto appunto di contraddizioni, assenza, pianto. E non a caso per l'appagamento non vi sarà bisogno di costruzioni sfavillanti, di una Paradise road intrisa di gioielli o esperienze estreme, ma basterà appagare i bisogni primordiali: il gusto e insieme l'udito (riuscitissima la sinestesia!), deliziati da parole aranci(oni), e la vista, che non a caso incrocia altra vista (gli occhi che sorridono, anche qui l'espressione lascia il segno): dunque i sensi che diventano... il "senso" oggetto della poesia e, addolciti, addolciscono la malinconia."

Pecco

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Martedì, 19 Maggio 2009
image Luis Royo
Reggo alla nostalgia di te
al desiderio delle tue labbra immorali sulle mie,
che scendono ad incorniciare la croce sul mio petto.
Reggo nutrendomi del miele di agrumi e asfodelo
che ho intinto tra le dita in in_colpevole rapire
di quella visione del tuo corpo disteso,
muto e perfetto.
Mi muovo sul sentiero che accompagna al sublime
sul breve ricciolo d’ombra che sembra voler cedere,
tracimato e sfinito dall’umida follia.
Io reggo tenendo palmi aperti sui fianchi,
verticale sopra i tacchi,
la testa addossata alla parete di un comune desiderio.
Oh!Bambino mio!
Ti abbraccerò con gli occhi e lascerò
che la carezza scenda dove l’inguine geme,
lasciando fremere lo spicchio di luna di bianca coscia,
appena sopra la curva trasparente dell’autoreggente
e sognandoti dentro me
aprirò la soglia all’essenza cancellando la distanza.

Micol
31 Aug 2007 :  23:35:35 

Martedì, 19 Maggio 2009




Le tue parole
scivolano in tessuto di sensi
sul mio corpo divenuto irreale
dentro un cerchio di tempo
fattosi goccia.
S’allunga densa la fuga
dilatando e contraendo,
gonfiando vele
sotto impetuoso vento.
Palato e lingua
leccano e gustano il ventre
d’armonico sesso e sentimento
invischiato d'umori ed esperienza
dove l’alta marea ti raggiunge…
ed è allora
che con le dita segni il sospiro
con le labbra accendi il fuoco
piegandomi senza più coscienza
nella voglia che ho di te…
solo di te.

Micol


29/04/07

Lunedì, 18 Maggio 2009

Vorrei che per un attimo ti sostituissi a Dio,

le tue mani cogliessero pugni di stelle
e soffiato il tuo respiro caldo su di esse
sul cielo tracciassero lucenti solo per me:
ANCORA TI PENSO 





Lunedì, 18 Maggio 2009
Anywhere out of the world






Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare,

dall'alternare placido delle correnti,

alla velocità di minima discesa

per planare all'infinito

sulla linea di fuga di un cielo sospeso,

come aliante in volo,

ovunque fuori dal mondo.

Micol


Lunedì, 18 Maggio 2009














per gentile concessione foto Marco Cinque


Attendo che un palpito
riporti l'armonica emozione
di note compiute

fino ad allora
racchiuderò tra palmi gentili
poesia assetata di tepore

che emergere vuole
al suono di raggi di sole
come corde d'arpa

vibranti d'anima


Micol

Lunedì, 18 Maggio 2009


Aquiloni dispersi in soliloqui
dentro la ionosfera 
della dimenticanza.

Sopravvissuta agli echi
d'abnegazione incombente.

Aperte le paratìe sotterranee
falla d'acqua e amore 
percuote fino a sommergermi.

Senza respiro, arrendevole
mi lascio trasportare
dalla corrente 
che l'immagine mia trasfigura.

Dentro un mare deltaplano,
imbragata mi lascerò sollevare:
sono pronta a volare...

...Adesso!


Micol


millestorie- 02 Jun 2006 :  19:45:31 


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