lunedì 14 novembre 2011

Malgrado Te





Forse dovrei ancora amare
quel corpo che si offre e mi pretende
ma vedi amore mio
dove cominci tu finisco io.
Da troppo tempo anche le lacrime
sono fiumi prosciugati,
nemmeno le parole
sembrano abbiano più colore.
Saranno i tuoi gomiti appuntiti
che mi fanno male sopra i fianchi
non hai mai ascoltato i miei lamenti
che hai sempre confuso con sospiri.
Saranno ora i tuoi occhi stanchi
che si sforzano di vedere,
che io temo di trovarci dentro
l’arrivo del silenzio che mi grida di scappare.
Chiudo a chiave e non rispondo
mi stordisco con l’alcool della colpa
bevo sorsi brevi perché durino più a lungo
e m’accarezzo lenta per farmi compagnia.
Saranno le tue gambe fini
a ricordarmi di certe stanze bianche
il metallo freddo dei montanti
dove mi hanno legata 

perché non mi muovessi.
Ma nessuno può impedirmi
di mutare in un gabbiano
basta chiudere gli occhi 
e respirare
per arrivare in alto e volare,
malgrado te, sopra il mare.


Micol

Nessun commento:

Posta un commento